Technical and administrative training for operators. Mamdatory training courses?

Manufacturers should allow complex rides to be used by trained operators only. Could it be necessary to make all operators attend a training course?

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TECHNICAL AND ADMINISTRATIVE TRAINING FOR OPERATORS. MANDATORY TRAINING COURSES?

Written by Enrico Fabbri

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When we buy a large self-propelled crane, we are asked who it will be operated by. Clearly the operator will need to have passed a specific course, but this alone is not enough. The manufacturer also requires the crane operator to take a specific course to learn about that specific crane, either provided directly by the manufacturer or by other authorised professionals.

Cranes are complex machines and manufacturers are required to ensure that the operators of such machines are able to understand the risks and solve any problems adequately. I have used this example because rides too are complex machines, used by operators who need specific training.

The general principle is that a manufacturer of particularly complex rides has the duty to ensure that the personnel who will manage the ride as regards for its assembly, maintenance and operation are suitably trained based on its complexity. It is therefore not enough to simply be the son of a travelling showman to be genetically capable of performing these tasks properly.

In permanent amusement parks, the personnel responsible for a large roller coaster are almost always engineers, as they need specific skills to manage the difficulties and responsibilities of these rides. For the last two-and-a-half years I have been working full-time in the used rides market and therefore have been in contact with many operators from many countries. Every country trains operators differently and in some cases it is clear that such training is inadequate. Even though I believe there is no imminent danger, I also feel it is time to start discussing this subject, before being forced to due to a law or some unfortunate event.

When a new ride is delivered, one of the manufacturer’s technicians instructs the operator on how to use it; this is good practice, but not enough. In fact, the manufacturer should at the same time assess whether the operator is capable of carrying out the activities needed to use that ride. If the ride is too complex for the operator’s level of training, the entire procedure should be put on hold until the owner makes a suitable operator available.

I should point out again that, according to European and international standards, the operator is not simply the person who presses the start and stop buttons on the control panel. The term “operator” refers to the person who, on behalf of the owner, has overall responsibility for managing the ride. It is therefore clear that the operator may at times delegate certain activities to assistants who have been specially trained.

This problem also arises when a ride changes ownership and is therefore used by different people. In this case, the seller’s operator should verify the suitability of the buyer’s operator, assuming responsibility for this. Otherwise, the manufacturer will need to make the assessment, providing training again.

As such concepts are already used for complex machines such as cranes, it is clear that these topics also affect rides, which are often more complex machines than medium-sized cranes. The question I therefore ask is: how can we manage these issues in the best possible way? I believe, for example, that operators’ trade associations should directly offer courses on a voluntary basis, providing different levels according to the various difficulties that exist for small, medium and large rides. It is clear that an operator who is already certified for large rides will find it much easier to manage the manufacturer’s instructions after the delivery of a new ride.

Probably some of the people reading this article believe they are already smart enough and perfectly able to do their job. If so, I envy them, because after 30 years in this business I continue to learn every week from people who in certain fields are much better prepared than me. These are times of great changes; the experience of our parents is no longer enough to deal with continuous changes. I therefore ask parents to be the first to pay attention to the technical training of their children.

  

Ref: 36-2018 / August 2018

Published by www.fabbrirides.com

Published by Games Industry (Italy) magazine

 


 

I costruttori dovrebbero consentire l’uso di attrazioni complesse solo ad operatori preparati. Che sia forse necessario Quindi obbligare ad un corso di preparazione tutti gli operatori?

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LA PREPARAZIONE TECNICA ED AMMINISTRATIVA DEGLI OPERATORI. OBBLIGO DI UN CORSO DI FORMAZIONE?

Scritto da Enrico Fabbri

 

Quando acquistiamo una gru semovente di grandi dimensioni ci viene chiesto chi sarà l’operatore. Sappiamo tutti che l’operatore deve aver superato un corso specifico, ma questo non basta. Il costruttore chiede di valutare il gruista tramite un corso di familiarizzazione specifica per quella determinata gru, da svolgere presso il costruttore stesso o presso altri professionisti autorizzati. Le gru sono machine complesse e il costruttore svolge un’attività di vigilanza ed è chiamato ad assicurarsi che l’operatore di quella macchina sia in grado di capirne i rischi e risolverne i problemi in modo adeguato.

Ho fatto questo esempio perché anche le giostre sono delle macchine complesse, utilizzate da operatori che necessitano di una specifica preparazione.

Il principio generale è che un costruttore di attrazioni particolarmente complesse ha l’onere di vigilare sul fatto che l’operatore che utilizzerà l’attrazione nelle attività di montaggio, manutenzione ed uso, abbia una preparazione adeguata alla complessità dell’attrazione. Non basta quindi essere figlio di un operatore dello spettacolo viaggiante per essere geneticamente capace di svolgere correttamente queste mansioni.

Nei parchi divertimenti fissi, chi è responsabile di un grande ottovolante è quasi sempre un ingegnere, appunto perché si necessita di competenze specifiche per gestire le difficoltà e responsabilità dell’attrazione.

Da due anni e mezzo sono attivo a tempo pieno nel mercato delle attrazioni usate e Quindi entro in contatto con moltissimi operatori da tantissime nazioni. Ogni nazione ha operatori preparati in modo diverso e talvolta noto che tale preparazione è veramente insufficiente.

Sebbene credo che non esista un pericolo imminente, ritengo sia corretto iniziare a discutere di questo argomento per tempo, prima che venga imposto da qualche legge o da qualche evento increscioso.

Quando viene consegnata una nuova attrazione, un tecnico del costruttore istruisce l’operatore al suo uso; questa è un’ottima prassi ma non basta. Infatti il costruttore dovrebbe contestualmente valutare se l’operatore è idoneo all’attività necessaria per quell’attrazione. Se l’attrazione risultasse troppo complessa per la preparazione di quell’operatore la procedura si dovrebbe bloccare sino a che il proprietario non rendesse disponibile un operatore idoneo.

Devo ricordare che, secondo le norme europee ed internazionali, l’operatore non è banalmente la persona che aziona i pulsanti di marcia ed arresto del pannello di comando. Con il termine ‘operatore’ si intende la persona che ha, per conto del proprietario dell’attrazione, la responsabilità complessiva della gestione dell’attrazione. È chiaro quindi che l’operatore delega talvolta alcune attività ad assistenti da lui appositamente istruiti.

Questo problema si pone anche quando un’attrazione cambia di proprietà e viene quindi utilizzata da persone diverse. In questo caso dovrebbe essere l’operatore del venditore a verificare l’idoneità dell’operatore dell’acquirente, assumendosene la responsabilità. Diversamente dovrà essere il costruttore ad effettuare questa verifica con un nuovo ciclo di istruzione.

Poiché questi concetti sono già in uso per macchine complesse come le gru è chiaro che si tratta di argomenti che interessano anche le giostre, che sono spesso macchine più complesse delle gru di media dimensione.

La domanda che pongo è: come possiamo organizzarci per gestire al meglio questi problemi? Io credo, per esempio, che dovrebbero essere direttamente le associazioni degli operatori a creare dei corsi su base volontaria, prevedendo diversi livelli in base alle diverse difficoltà che esistono per le attrazioni piccole, medie e di grandi dimensioni. È del tutto evidente che un operatore già certificato per le attrazioni di grandi dimensioni avrà molta più facilità a gestire l’istruzione del costruttore dopo la consegna di una nuova giostra.

Probabilmente, tra chi sta mi leggendo ci saranno di quelli che ritengono di essere già molto in gamba e perfettamente in grado di fare il loro lavoro. Se è così io li invidio, perché io dopo 30 anni di attività continuo ad imparare ogni settimana da persone che in determinati campi sono enormemente più preparati di me.

Viviamo in anni di grandi mutamenti; le esperienze dei padri non bastano più per affrontare i cambiamenti continui. Chiedo quindi ai padri di essere i primi a preoccuparsi della preparazione tecnica dei figli.

 

Ref: 36-2018 / August 2018

Published by www.fabbrirides.com

Published by Games Industry (Italy) magazine